11 Gen 21 ABITUDINI DA RICCHI: più semplici di quello che immagini
Per eccellere in un campo specifico serve:
- saper creare nuove abitudini positive
- ispirarsi a chi in quel campo è già al TOP
- allenarsi con costanza.
Parliamo delle abitudini dei “ricchi” ma il punto non è cosa è giusto e cosa è sbagliato: non c’è niente di male a voler diventare ricchi e chi onestamente non ci ha mai fatto un pensiero?
Poter scegliere l’ultimo modello di automobile sportiva o magari un attico di lusso o un appartamento di pregio …
Per diventare top o semplicemente migliorare in una materia serve un esempio, un modello da seguire e a cui ispirarsi.
BEST SELLER NEGLI STATI UNITI : “Rich Habits: The Daily Success Habits of Wealthy Individuals”
L’autore Tom Corley nasce benestante per perdere tutto all’età di 9 anni, insieme alla sua famiglia, quando, in una sola notte, un incendio distrugge l’intera attività del padre. 14 anni di povertà in cui capisce la differenza tra ricco e meno abbiente.
Corley trascorre 5 anni a studiare le attività quotidiane di 233 persone ricche e 128 meno abbienti. Scopre una netta differenza tra le loro abitudini e, durante la sua ricerca, identifica più di 200 attività quotidiane che separano i “ricchi” dai “non abbienti”.
Pubblica la sua ricerca: Best Seller! I dati della ricerca sono quelli del mercato americano ma il concetto è internazionale.
Se le abitudini quotidiane delle persone “ricche”, osservate da Corley, sono le stesse, allora è naturale credere che esista effettivamente una relazione tra le abitudini e la propensione a creare ricchezza. Come, in senso più generale, che esista una relazione tra causa ed effetto, tra scelte e risultati.
LE 21 ABITUDINI DEI RICCHI … A COSTO ZERO
Queste abitudini a costo zero non dipendono dallo stile di vita o dalla situazione economica ma sembrano più esserne la causa.
- Assumere ogni giorno meno di 300 calorie di cibo cosi detto “spazzatura”: lo fa il 70% ricchi, il 97 % dei meno abbienti ne assume molte di più
- “Investire” soldi in scommesse: 23% ricchi, 52% meno abbienti
- Prefissarsi un obbiettivo alla volta da raggiungere: 80% ricchi, 12 % meno abbienti
- Praticare esercizio aerobico 4 volte a settimana: 76% ricchi, 23 % meno abbienti
- Ascoltare audiobook durantre il tragitto verso e da il posto di lavoro: 63% ricchi, 5 % meno abbienti
- Tracciare una To-do-list: 81% ricchi, 19% meno abbienti
- Fare leggere ai figli almeno 2 libri di saggistica al mese: 63% ricchi, 3 % meno abbienti
- Impegnare i figli con almeno 10 ore di volontariato al mese: 70% ricchi, 3% meno abbienti
- Chiamare di persona per fare gli auguri di buon compleanno: 80% ricchi, 11% meno abbienti
- Scrivere i propri obbiettivi: 67% ricchi, 17% meno abbienti
- Leggere almeno mezz’ora al giorno libri formativi per imparare o per motivi legati alla professione: 88% ricchi, 2% meno abbienti
- Dire tutto quello che “passa per la testa”: solo 6% ricchi, 69% meno abbienti
- Dedicarsi ad attività di Networking almeno 5 ore al mese: 79% ricchi, 16% meno abbienti
- Guardare meno o al massimo 1 ora di tv al giorno: 67% ricchi, 23% meno abbienti
- Guardare reality show: solo 6% ricchi, 78% meno abbienti
- Svegliarsi 3 ore prima che inizi il lavoro: 44% ricchi, 3% meno abbienti
- Insegnare abitudini di successo ai propri figli: 74% ricchi, 4% meno abbienti
- Credere che siano le buone abitudini a creare la buone situazioni (successo): 84% ricchi, 4% meno abbienti
- Credere che le brutte abitudini portino situazioni negative: 76% ricchi, 9% meno abbienti
- Credere nel miglioramento continuo: 86% ricchi, 5 % meno abbienti
- Amare la lettura: 86% ricchi, 5% meno abbienti
CAMBIARE ABITUDINI ISPIRANDOSI A UN ESEMPIO
Penso che se quello che abbiamo non ci soddisfa, o meglio, se la nostra “situazione” non ci soddisfa possiamo sempre cercare di cambiarla proprio iniziando a cambiare le nostre abitudini. Anche Corley in quei 14 anni ha avuto paura di perdere la casa e figuriamoci se pensava a comprare un appartamento prestigioso o un attico di lusso … oggi può!
E’ possibile, serve allenarsi, serve l’iterazione delle azioni. Non mi soffermo troppo sulla diatriba tra il tempo necessario per cambiare un’abitudine: 21 giorni secondo l’idea di Maxwell Maltz già negli anni ’60 (il suo libro “Psicocibernetica”), 66 giorni in media secondo la ricerca di Philippa Lally (articolo dell’European Journal of Social Psychology).
Semplicemente il tempo necessario per far diventare un qualsiasi comportamento automatico dipende dalla difficoltà oggettiva del comportamento con una piccola componente soggettiva dovuta al carattere.
Il consiglio dai coach è quello di iniziare dal piccolo, per non scoraggiarsi, per caricarsi di energia sempre maggiore strada facendo ad ogni piccolo successo!
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CEO CASA&STYLE.
Per me questa non è solo una professione ma una vera e propria PASSIONE che dura ormai da più di venticinque anni. Amo e ricerco ciò che è bello ma prima delle case per me vengono le PERSONE: ville, appartamenti, attici, proprietà di pregio, senza le emozioni di chi le abita, sono solo scatole vuote.